FRANTOIA
Olio Extra Vergine pregiatissimo ottenuto dalla spremitura a freddo delle migliori olive siciliane provenienti dalle zone circostanti Partanna, Castelvetrano, Giuliana, Chiusa Sclafani, Valderice, Buseto e Castelluzzo. Caratterizzano quest’olio di spiccata personalità la tipica fragranza che ricorda il frutto fresco ed il sapore delicatamente fruttato con piacevole retrogusto di mandorla dolce.
Olio Extravergine di Oliva
secondo l’antica tradizione Siciliana




FRANTOIA I.G.P. SICILIA
BIOLOGICO
Un olio extravergine di oliva siciliano ad Indicazione Geografica Protetta, prodotto secondo i criteri dell’agricoltura biologica con olive raccolte esclusivamente nei territori della luminosa Sicilia. Un prodotto unico che rimanda ai sapori della nostra calda terra. Tradizione e tecnologia avanzata sono in perfetta armonia in quest’olio di colore verde oro.
Olio Extravergine di Oliva
da agricoltura biologica




FRANTOIA FATTORIA
L’olio extra vergine di oliva non è soltanto un semplice e fondamentale alimento ma un prodotto che rappresenta la più profonda espressione del lavoro e dell’intelligenza dell’uomo portando dentro di sé il sapore, l’odore, la stessa natura unica del territorio in cui è nato.
Olio Extravergine di Oliva
secondo l’antica tradizione frantoiana





LIMONE

MANDARINO

ARANCIA

PEPERONCINO

ORIGANO

ROSMARINO

BASILICO

SALVIA

AGLIO
La collezione degli Aromatizzati “Frantoia” nasce dal connubio tra il pregiato Olio Extravergine di Oliva Frantoia e gli estratti naturali di nove aromi saporiti e genuini: arancia, mandarino, limone, basilico, salvia, origano, rosmarino, aglio e peperoncino. Particolarmente indicato per esaltare i sapori delle pietanze a crudo e per allietare con ricette sfiziose i palati più esigenti.

Racconto
Avevo appena cinque anni quando, un pomeriggio d’autunno, nonno Manfredi con la sua fiammante Fiat 1100 venne a prendermi a casa per portarmi a fare una passeggiata.
Io pregustavo già balocchi, caramelle e divertimenti, ma quel giorno la macchina imboccò una strada tortuosa che si inerpicava sulle montagne. Dopo un po’, arrivammo a una masseria immersa nelle campagne palermitane, dove trattori e carretti si avvicendavano in un frenetico viavai carichi di gemme verdi: le olive.

Le Origini
Il mese di ottobre in Sicilia è magico: la luce e l’aria tersa rendono i colori della natura felici, e furono quei colori e quella luce così portentosa a sollecitare i miei sensi. Fui rapito da quell’intenso odore autunnale di olive appena raccolte che entrò nei miei polmoni e si sciolse nel mio sangue.
Quelle passeggiate col nonno in autunno diventarono consuetudine, in quel mondo di uomini dalle mani nodose e dagli abiti consumati. Mi piaceva stare con i contadini, guardare i loro occhi semplici e puliti, ascoltare discorsi a me incomprensibili ma che suonavano come musica senza tempo.
L’estate successiva, finita la scuola, trascorsi un mese in azienda a lavorare. Facevo le pulizie, stavo alla macchina dell’imbottigliamento, facevo le consegne ed ero interrogato dal nonno sul magazzino dell’olio. Guai a dargli una risposta sbagliata!
Le estati passate all’oleificio divennero una tradizione, e già in cuor mio sapevo che il mio amore per questo lavoro avrebbe dato ottimi frutti.

Progetto

Design
Alla fine dell’800, il mio bisnonno Lorenzo aveva acquistato la splendida tenuta di San Lorenzo ai Colli. Lì aveva dato vita a una florida azienda agricola, dedicandosi prevalentemente alla coltivazione di pregiatissime olive, le tre tipiche cultivar siciliane: la delicata Biancolilla, la sapida Nocellara e la robusta Cerasuola. Dall’unione di queste varietà di olive nasceva un olio profumato e soave, dal gusto inconfondibile delle prime spremiture di ottobre, affettuoso tributo al lavoro dei miei avi.
In seguito pensai a una bottiglia finemente decorata, elegante e originale che mi riportasse al tempo lontano in cui il nonno utilizzò le prime bottiglie in vetro; per realizzare l’etichetta mi ispirai ai garbati motivi decorativi dello stile Liberty, imperante a quei tempi.
Rimaneva infine una sola cosa da fare: trovare un nome semplice e immediato. Così frantoio diventava “Frantoia”, una parola che non esiste, il frantoio, cuore dell’oleificio, declinato al femminile. Un omaggio alla femminilità, perché la terra è donna, la madre è donna.



